sabato 23 febbraio 2008

Quando i fiumi si prosciugano... gli ingegneri rovesciano cemento (1)

Tratto da:

Fred Pearce, Un Pianeta Senz'Acqua

Il Saggiatore, © 2006

Faceva un'impressione piuttosto sconcertante. Daniel Beard (a lato), da poco ritiratosi dalla carica di commissario del Bureau Of Reclamation (BuRec), l'agenzia governativa americana che ha costruito più dighe di chiunque altro sul pianeta, indossava una t-shirt, e percorreva ad ampie falcate le strade di Nagaragawa, nel Giappone meridionale, alla testa di mille contestatori. Urlava: <<Basta con le dighe !>>.
La manifestazione era diretta verso lo sbarramento di cemento da poco completato sull'estuario del fiume Nagara. La storia del progetto era piuttosto insolita. Costato 1,7 miliardi di dollari, era stato ideato per rifornire d'acqua la città. Quando fu chiaro che il bisogno d'acqua non era così impellente, si trasformò in un progetto per prevenire le inondazioni. La vicenda lasciava trasparire il desiderio, apparentemente insaziabile, dei giapponesi di dar lavoro all'industria edilizia anche quando le costruzioni non sono necessarie. Beard non aveva dubbi sul fatto che lo sbarramento non avrebbe dovuto essere costruito. <<E' una delle dighe più orribili che abbia mai visto, e ne ho viste parecchie !>> annunciò agli altri manifestanti con un megafono gracchiante. <<Fornirà acqua di cui nessuno ha bisogno, probabilmente distruggerà un vivaio di salmoni su questo fiume meraviglioso e potrebbe aumentare il rischio di inondazioni !>>



La conversione pubblica di Beard alla causa antidighe era iniziata nel 1995. All'epoca era ancora in carica al BuRec, e presenziava in Sudafrica ad un incontro della Commissione Internazionale per le grandi dighe (ICOLD), un'associazione che riunisce i principali costruttori di dighe del pianeta. Un bel mattino, dichiarò agli attoniti membri dell'associazione <<L'epoca della costruzione di dighe negli Stati Uniti è finita>>. Che eresia. L'agenzia che aveva costruito la diga di Hoover sul fiume Colorado (foto a colori) e la Grand Coulee sul fiume Columbia (foto in bianco e nero), rispettivamente il maggior fornitore d'acqua ed il quinto produttore di energia idroelettrica degli Stati Uniti, che aveva gettato colate di cemento, pietre e terra su migliaia di fiumi, aveva smesso per sempre di costruire. Basta con le dighe.

Ma in Giappone, un Paese che ha dighe praticamente su ogni fiume, Beard si spinse oltre, fino a condannare un'industria globale in cui la sua agenzia aveva svolto un ruolo chiave. Si era schierato al fianco dei manifestanti giapponesi contrari allo sbarramento sul Nagara; si era schierato al fianco di Phil Williams, allora presidente dell'International Rivers Network, un arcinemico del BuRec, convinto che ogni diga sia un male; si era schierato al fianco di Dai Qing, ex ingegnere missilistica della Cina comunista, divenuta poi la più nota e coraggiosa avversaria della costruzioni di dighe nel suo Paese. Era, disse, fiero di manifestare insieme a coloro che in tutto il mondo contestavano le dighe. Inganno ? Illuminazione ? Le dighe hanno sempre suscitato passioni intense. Per usare una frase fatta, o si è con loro o si è contro di loro. (continua)

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