giovedì 9 luglio 2009

La Meglio Gioventù


Il camminare nervoso, ansimante e pieno di speranza di qualcuno, mentre il sole scioglie quel poco che rimane dei portici del centro storico della città, e una terribile verità nascosta dentro, ma viva almeno quanto il fuoco sotto cenere.


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Il mondo è pieno di Matteo Carati, forse, ma quando ti capita di averne uno vicino col quale spartirsi sonno e sogni - per non voler dire che il Matteo Carati sei tu stesso -, pensi che il mondo sia davvero piccolo, tanto piccolo da non vedere nessun altro come te, o tanto grande da farti sentire perso, ingabbiato nel procedere del tempo, schiavo e sottomesso ad una ruota che gira e che non può essere fermata.


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Nessuno avrebbe mai il coraggio di chiedere che questa ruota venga fermata, che il dolore cessi, che le vecchie sicurezze ritornino, perchè nessuno dimentica che il movimento di quella ruota è speranza, è gioia, è futuro. Nessuno che non si chiami Matteo Carati.


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Non esiste un tempo preciso per sentirsi punti dalla vita, presi a morsi dall'esistenza e da tutto ciò che essa rappresenta. Alcuni vengono punti prima, altri dopo, ed allora reagire diventa una pura questione di carattere, di possibilità, di chances. Ma quando sei Matteo, quando cioè pensi, vivi, rivivi te stesso e soprattutto gli altri, quando tutto ciò che fai è cercare di riemergere da un continuo dejà-vu ed ogni cosa che ti capita porta con se il sapore di eventi già accaduti prima (a te, e se non a te agli altri, ed è proprio questa la particolarità di Matteo: come si fa a vivere una vita e sentirsi stanchi come se se ne fossero vissute cento ? Come è possibile sentire i pensieri degli altri, come è possibile conoscere cose che non si sono mai viste ? Come è possibile avere un punto di vista così superiore ed al contempo così inferiore a quello degli altri ?), e ti ritrovi ad osservare i fatti della vita dall'alto di un colle che in alcuni casi in realtà è un fondovalle, e quindi tutto ciò che prima era chiaro e felice poi diventa oscuro e fa temere... Quando tutto questo accade, non c'è futuro per l'anima.


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Il camminare nervoso, ansimante e pieno di speranza di qualcuno, mentre il sole scioglie quel poco che rimane dei portici del centro storico della città, e una terribile verità nascosta dentro, ma viva almeno quanto il fuoco sotto cenere: se sei Matteo, la vita corre talmente in fretta che vorresti urlarle di fermarsi, di lasciarti vivere la tua esistenza, perchè sai che c'è qualcosa che ti sta mancando, e forse, a quel punto, nemmeno innamorarsi di un altro Matteo ti può aiutare a tirare il freno.


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Tra cuore e mente.

Nessuno ero, Nessuno sono,

quindi se ti chiedono chi è stato risponderai "Nessuno", ed io sarò salvato.